La scatola di colori

 

Produzione 2007
SCHEDA TECNICA

LA SCATOLA DI COLORI
Quarant’anni di follia per un popolo oppresso.
Spettacolo teatrale di letture, testimonianze, immagini e suoni dal conflitto Israelo-Palestinese.

Da un progetto di: Valda Busani / Donne in Nero
Ricerca, selezione e adattamento testi:
Valda Busani, Rina Mareggini, Silvano Morini

Allestimento scenico, video e regia:
Silvano Morini
Musiche: Alessandro Moro

In scena:
Luca Bellei
Andrea Giaquinto
Carlotta Guidetti
Chiara Incerti
Rina Mareggini
Lauro Margini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La pace può nascere solo dalla verità e dalla giustizia.
Ma nel conflitto israelo-palestinese verità e giustizia sono valori negati. Pare impossibile trovare una verità condivisa: la nascita dello Stato d’Israele, nel 1948, motivo di gioia, luogo di salvezza e di sicurezza ritrovata per un intero popolo dopo la tragedia unica e irripetibile della Shoah, accaduta nel cuore della “civile” Europa, è allo stesso tempo la “nabka”, la catastrofe della sottrazione delle terre, dell’espropriazione delle case e dei villaggi subita dai palestinesi da allora profughi. E allora da dove partire per costruire un possibile futuro di pace? Dal diritto internazionale e dall’ONU che affermano la necessità di “due popoli, due stati” con pari dignità, indipendenza e libertà; che giudicano illegittima l’occupazione israeliana di Gaza e Cisgiordania, che dura dal 1967. Ma soprattutto, si può e si deve partire dai due popoli. Dalle donne e dagli uomini che da Israele e dalla Palestina parlano il linguaggio della pace, del dialogo, del riconoscimento dell’altro. Che rifiutano la logica perversa e senza uscita della violenza, della ritorsione, della vendetta. Che vogliono ancora “mettersi nei panni” dell’altro, provare a capire il suo punto di vista. Che riescono ancora a piangere non solo i propri morti, ma anche quelli “dell’altro”. E a volte, riescono a farlo insieme, come i genitori israeliani e palestinesi del “Parents circle”. È a queste donne e uomini, a questi ragazzi e bambini, che abbiamo scelto di dare voce. È con le loro parole che abbiamo scelto di raccontare il dolore di due popoli, la violenza dell’occupazione, il coraggio di dire “no”. Parlare di Palestina e di Israele oggi è difficile, è scomodo, è doloroso. Eppure è necessario. Tanto più ora, quando sembra che ogni giorno porti con sé nuove violenze, sconvolgendo chiavi di lettura e collaudate certezze. Il Conflitto Israelo-Palestinese ha bisogno di noi. E noi abbiamo bisogno di non distogliere lo sguardo dalla tragedia di un popolo occupato e dal dramma di un Paese occupante per smuovere l’indifferenza complice o “semplicemente” impotente della comunità internazionale, incapace in oltre 40 anni di portare giustizia e rispetto del diritto, della legalità e della pace. C’è una piccola pianta del deserto, il suo nome è “rosa di Jerico”. Jerico, città palestinese densa di storia e di cultura. Questa piccola pianta muore e rinasce continuamente. Può restare settimane, mesi senz’acqua. Si richiude su sé stessa, ingrigisce, sembra seccarsi, farsi sterpaglia, morire. Ma se arriva di nuovo un po’ d’acqua, la rosa di Jerico piano piano si schiude, distende i rami e le foglie, riacquista il suo colore verde, è di nuovo pronta a vivere. Se pensiamo alla rosa di Jerico come alla pace, queste donne e questi uomini sono l’acqua. E possiamo esserlo anche noi, ciascuna e ciascuno di noi, se solo non distogliamo lo sguardo, se solo non neghiamo l’ascolto. 

 


  
Gli autori/autrici dei testi utilizzati:

 

1. Valda Busani – “Donne in nero” - (RE).
2. Dante Alighieri – La Divina Commedia – Inferno.
3. Paolo Barnard - giornalista, scrittore, autore di inchieste e di “Perché ci odiano” (Rizzoli editore) - brano tratto da “Israele marcia sulla strada del terrore” - Il Manifesto - 30/07/2006.
4. Geriges Koury - teologo cristiano palestinese dell’Istituto Al-Liqà per il Dialogo Interreligioso di Betlemme.
5. Nizâr Qabbânî – poeta siriano - “L’amore e il petrolio”.
6. Lama Hourani – giovane donna palestinese dell’Associazione donne  palestinesi lavoratrici per lo sviluppo (PWWSD). Vive e lavora a Gaza. Scrive durante la guerra israeliana contro il Libano dell’estate 2006.
7. Haloutsei Halal (Pionieri dello Spazio) - Gruppo musicale israeliano che propone testi contro la guerra e contro l’occupazione militare israeliana.
8. Mahmoud Darwish –  poeta palestinese “Carta d’identità”.  
9. Poesia Palestinese – Anonimo.
10. Carla, Dominique, Antonella – operatrici della o.n.g. italiana C.R.I.C. (Centro Regionale di Intervento per la Cooperazione) - Gaza, agosto 2006.
11. Tawfik Zayyad – poeta palestinese, nato a Nazaret nel 1929, morto nel 1994. “Per non dimenticare”.
12. Rachel Corrie -  studentessa statunitense, componente dell’International Solidarity Movement (ISM), andò come volontaria “osservatrice in difesa dei diritti umani” a Gaza, Palestina. Qui partecipò ad azioni non violente in difesa dei diritti dei palestinesi, e in particolare contro la demolizione illegale delle case compiute dall’esercito israeliano. Fu uccisa a Rafah, nella Striscia di Gaza, il 16 marzo 2006, schiacciata da un bulldozer israeliano mentre, insieme ad altri pacifisti/e internazionali tentava di impedire la demolizione di una casa. Aveva 23 anni.
13. Gush Shalom – movimento pacifista israeliano che da anni si oppone all’occupazione militare dei territori palestinesi e si batte per l’obiettivo “due popoli, due stati”. Sostiene i “refusnik”: giovani e ragazze militari israeliani/e che si rifiutano di partecipare ad azioni di occupazione militare nei territori palestinesi di Gaza e Cisgiordania.
14. Raida Hatum –  operatrice dell’Associazione Najdeh, o.n.g. che si occupa prevalentemente di educazione prescolare e di training lavorativi per donne in Libano, in particolare nei campi profughi. Scrive da Beirut, sotto i bombardamenti israeliani nel luglio 2006
15. Emil Habibi – poeta palestinese, nato nel 1922 ad Haifa, morto nel 1996. “La Patria”
16. Raffaele K. Salinari – Presidente di Terre des Hommes - organizzazione non governativa attiva in difesa dei diritti umani dell’infanzia nei Paesi in via di sviluppo. Scrive durante l’invasione israeliana del Libano nell’agosto 2006.
17. Luca Salvi – Lettere a “Il Manifesto” - Scrive durante l’invasione israeliana del Libano nell’agosto 2006.
18. Mahmoud Darwish –  poeta palestinese “Passaporto”.
19. Nurit Peled - israeliana, insegnante, scrittrice e madre di quattro figli. La sua bambina, Smadar, è stata uccisa in un attentato terroristico.  Attivista per la pace ha fondato insieme ad altri il “Parent’s Circle”, associazione di genitori israeliani e palestinesi che hanno perduto figli e figlie nel conflitto. Nel 2001 ha ricevuto dal Parlamento europeo il Premio Sakharov per i diritti umani.
20.  Mahmoud Darwish –  poeta palestinese “Ultima sera in terra”.
21. Manuela Dviri – giornalista e scrittrice. Ebrea italiana, vive in Israele da molti anni. Suo figlio Joni è tato ucciso nel 1988 durante la guerra fra Israele e Libano. Ha fondato il “Movimento delle quattro madri”, associazione pacifista che si oppose alla guerra con il Libano negli anni ‘80, e chiede la fine dell’occupazione israeliana dei territori palestinesi. Scrive questo testo nel 1998 dopo la morte del figlio nella guerra israelo-libanese.
22. Faisal Husseini  - intellettuale, esponente storico    della resistenza palestinese e portavoce del Consiglio Nazionale Palestinese. Nato nel 1940, morto nel 2001, fondatore della Società di Studi Arabi, che le autorità israeliane costringono alla chiusura nel 1988. Più volte arrestato e imprigionato, guidò la delegazione alla Conferenza per la pace in Medio Oriente e partecipò  alla firma degli accordi di pace del 1993 a Washington.
23. C.F. -  volontario di Operazione Colomba, il Corpo Civile di Pace dell’Associazione Papa Giovanni XXIII di Rimini. È stato per circa un anno come osservatore per i diritti umani nella Striscia di Gaza e in Israele.
24. Arik Diamant – riservista dell’IDF (Israeli Defence Force) l’esercito israeliano, componente dell’Associazione Courage to Refuse – Il coraggio di rifiutare. I riservisti sono chiamati almeno una volta l’anno a prestare servizio militare obbligatorio per uno o più mesi.
25. Antonio Gramsci – antifascista, fondatore del Partito Comunista Italiano, fondatore del giornale “L’Unità”, imprigionato dal regime fascista, morì in carcere nel 1937.
26. A.L. – paracadutista israeliano in servizio a Nablus, Cisgiordania occupata. Scrive a Gideon Levy, giornalista di Ha’aretz, che gli risponde sul giornale. Dicembre 2004.
27. Gideon Levy –  israeliano, giornalista editorialista di Ha’aretz, quotidiano israeliano. Contrario all’occupazione dei territori palestinesi, molto critico verso la politica dei governi israeliani nella gestione del conflitto israelo-palestinese, animatore di incontri e confronti con esponenti della cultura palestinese, alla ricerca di dialogo e soluzioni di pace.
28. Erri De Luca - scrittore ed operaio edile, è nato a Napoli nel 1950. Giornalista politicamente molto impegnato, collabora come opinionista con il quotidiano "Il Manifesto". Ha pubblicato diversi libri con l’editore Feltrinelli.
29. Bassam Aramin - 9 Febbraio 2007 - palestinese, vive ad Anata nei dintorni di Gerusalemme ed è membro dei “Combattenti per la pace”.
30. Daniel Tsal - Refusnik, giovane militare israeliano che ha aderito al movimento che rifiuta di prestare servizio militare nei territori palestinesi occupati. Il testo è preso dalla sua testimonianza davanti al Parlamento europeo. 2004.
31. Manifesto costitutivo del movimento dei “Refusnik”, obiettori di coscienza israeliani, che rifiutano di prestare servizio militare nei territori palestinesi occupati, mentre sono disponibili a prestare servizio militare per la difesa dello Stato di Israele, all’interno dei confini riconosciuti dall’ONU. 2001-2002
32. Matan Kaminer – refusnik israeliano (obiettore di coscienza) di nuovo sotto processo dopo avere già scontato piùvolte il carcere per il rifiuto a partecipare all’occupazione di territori palestinesi, scrive a Stephen Funk, marine degli Stati Uniti sotto processo per essersi rifiutato di partecipare alla guerra contro l’Iraq - 2003.
33.  Mahmoud Darwish –  poeta palestinese “La speranza”.
34. Suore del “Baby Hospital” della Caritas – Betlemme.
35. Tali Sorek – ragazzina tredicenne israeliana di Beersheba, canta il suo inno alla pace “La scatola di colori”.

 

“DONNE IN NERO”
Noi Donne in nero siamo una rete internazionale di donne contro le guerre. 
Ripudiamo ogni forma di guerra, di terrorismo, di fondamentalismo e di violazione dei diritti umani e civili.
Ricerchiamo pratiche nonviolente per la mediazione dei conflitti e promuoviamo la "diplomazia dal basso" attraverso la relazione diretta con le donne dei "luoghi difficili": palestinesi, israeliane, delle terre balcaniche, afghane, pachistane, kurde, turche, algerine, … e cerchiamo di "abitare" insieme a loro, attraversando confini e conflitti per affermare una politica internazionale delle donne e perché gli uomini e le donne del mondo siano liberi da guerre, violenze, povertà.
Siamo convinte che per fare la pace non bisogna preparare la guerra ma preparare la pace, sradicare la povertà e le ingiustizie, intrecciare relazioni e azioni, tenere aperte strisce di futuro e di speranza, costruire ponti di pace, tessere tele di solidarietà.

 

www.donneinnero.it