Capodanno a Parigi

 

Produzione 2005
SCHEDA TECNICA

CAPODANNO A PARIGI
Emigranti: storia di vita quotidiana

Adattamento, scene e Regia: Silvano Morini
Musiche originali: Alessandro Moro

 

Personaggi ed interpreti: 
Moncef, emigrato tunisino: Lauro Margini 
Mario, emigrato italiano: Luca Bellei 

 

 

 

LA TRAMA
A Parigi due emigrati dividono la stessa stanza.
Un italiano e un tunisino festeggiano l’ultimo giorno dell’anno.


Il vocabolo “emigrante” va sempre più allontanandosi dal nostro lessico. Ogni giorno che passa questa figura sfuma nel tempo e non trova riscontri presso le persone, neppure nell'immaginario. Oggi si parla più di immigrati, di extracomunitari clandestini o meno; si dimentica che gli italiani sono stati grandi emigranti e conseguentemente, grandi immigrati spesso anche clandestini. Il fenomeno ci ha coinvolto pesantemente segnando la nostra storia, siglando addirittura il nostro modo di essere. Non c'è famiglia sia al nord sia al sud che non abbia avuto i suoi emigranti. Per alcuni è stato motivo di successo per altri di sopravvivenza, per altri ancora, purtroppo, causa di tragedie. Gli italiani sono immigrati ovunque soprattutto nell' America del Nord in quella del Sud e nel nord del Europa ma anche in Africa e in Australia. Siamo stati un po' tutto: operai, commercianti, camerieri, insegnanti funzionari. Abbiamo esportato tutto quello che potevamo. Anche la mafia. Nell' elenco ci sono i buoni e ci sono i cattivi. Sempre così. Il rapporto degli emigrati fra loro, il rapporto fra loro e la popolazione che li ospita spesso disprezzandoli e odiandoli, il disegno dei loro sogni, dei loro pensieri, i ricordi le speranze, il passato ed il futuro si mescolano con grande vivacità in un testo che tiene lo spettatore incollato alla sedia. Nel nostro adattamento si assiste alla contrapposizione di due figure molto diverse tra loro ma nello stesso tempo simili (nel testo originale gli emigrati provenivano dallo stesso paese): da un lato un italiano di estrazione contadina, dall’altro un intellettuale tunisino amareggiato e deluso. L’ambientazione misera dello scantinato dove coabitano, fa da sfondo alla vicenda dei due protagonisti che, durante la notte di San Silvestro, rievocano tramite discussioni, riappacificazioni e colpi di scena la loro esigenza di continue conferme esistenziali. La tematica così attuale vuole mettere in luce la condizione di chi anche ai tempi nostri è costretto a vivere lontano dai propri affetti e dal proprio mondo.