An dir mia che...
Seint chi perla
Fin che la barca
Bim, Bam, Bom
Cara mamma...
Bali a tot...
I Frati Cerconi
Stréca i occ...
Otello
Al nebioun
I passi dell'orco
Il buio sopra di noi
Veta dura
Angiolina
La scatola di colori
Trappola per topi
Vudo'm al sachi
Capodanno a Parigi
La Bella e la Bestia
L'Orlando innamorato
Rose rosse per te
Letture ed altro
Allodole
U.A.I. Festival
La locandiera
Raccontar Cantando
Re Mida
Visita ai parenti
Partita doppia
I due gemelli veneziani
Arlecchino servitore

U.A.I. FESTIVAL
Direzione artistica: Enrico Maria Rinaldi
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Quando ci è stato proposto di produrre il Uai Festival - Atti Unici Italiani, l’immagine di una manifestazione articolata, fuori dagli schemi, rivolta ai giovani e innovativa nella sua realizzazione ci ha subito colpito. Reggio Emilia, città ormai orfana di iniziative vitali, in anni passati ha rappresentato molto per il teatro. Progetti estremamente interessanti e vivi (uno per tutti “Micro Macro”), che sono nati e cresciuti, che si sono sviluppati e hanno fatto tanto parlare di sé, si sono poi spenti, come spesso accade quando un’idea non è sostenuta da una forte volontà politico-economica. Tutto questo però non è stato dimenticato, chi ha vissuto quegli anni (e sono in tanti), ancora ricorda le vibrazioni, le energie, la vivacità delle riflessioni che caratterizzavano le serate e quello che è rimasto è una sorta di rimpianto e di desiderio che qualcosa del genere si possa riprodurre. Oggi con Uai Festival ci riproviamo, con l’intenzione di “smuovere le acque” e con l’ambizione di coinvolgere e/o provocare il maggior numero di persone possibile per generare confronti, scambi di idee e progetti di ricerca. Il fatto che gli 11 Autori, i 10 Registi e i 53 Attori (provenienti un po’ da tutta Italia), abbiano accettato di partecipare gratuitamente e di sostenere con passione e determinazione l’idea che questo progetto propone e che uno staff di 14 persone si sia impegnato ad organizzare una macchina tanto complessa a costi assolutamente contenuti, oltre a gratificarci è la migliore conferma che la passione che viviamo per il teatro è più che condivisa e ci fa ben sperare sulla possibilità di rendere il Uai Festival un appuntamento annuale. Un ringraziamento particolare va alle Istituzioni che hanno deciso di sostenerci, alle Associazioni che ci hanno fornito la propria collaborazione, agli Sponsor senza il cui decisivo contributo non sarebbe stato possibile arrivare a questo punto e a tutte le persone che hanno messo a disposizione il loro tempo, le loro idee, la loro voglia di fare, anche solo per il piacere di veder realizzato un “sogno”.
Rina Mareggini
Presidente CTN Compagnia Teatro Nuovo
Spiegare un Festival che nasce in America e si realizza a Reggio Emilia non è cosa facile. In un rapporto artistico sano, in cui gli spettatori sono sani e il teatro rispecchia la loro salute, in scena ci vanno ogni anno le novità. Così facevano Rossini, Bellini e Verdi per citarne alcuni, quando la relazione Spettacolo-spettatore era ancora sana. Ogni anno componevano una nuova opera e il pubblico accorreva, voleva capirle e gli scrittori scrivevano per farsi capire. Le opere teatrali devono essere scritte dai vivi per i vivi e ciò è sano, perché i vivi vedono cosa succede nella loro epoca e possono rifletterne i lati che preferiscono. Ciò non succede spesso a teatro in Italia. In questo Festival non c’è Pirandello, Goldoni o Shakespeare, né le loro attualizzazioni o riletture critiche... Loro sono morti e non sanno cosa ci succede intorno. Le nostre stesse fantasie e persino le malattie gli sono del tutto estranee. Noi vogliamo lanciare dei nuovi autori, giovani e non, che ci raccontano l’oggi. Abbiamo scelto gli atti unici perché un giovane teatrante che ha voglia di scrivere, quando si getta a capofitto su una idea e la sviluppa, ha in mano uno scritto troppo corto per essere preso sul serio dalle compagnie professioniste. Spesso quindi idee geniali e innovative finiscono nei cassetti a marcire e a loro si preferiscono le opere rodate. La realtà creativa dice invece che l’atto unico è la misura ideale per iniziare a scrivere per il teatro. Se gli autori hanno talento, cresceranno e miglioreranno di opera in opera. Se non avranno più buone idee faranno come quei gruppi che lanciano una canzone durante un’estate e poi spariscono. Noi scommettiamo sulla formula semiprofessionale e ci auguriamo di avvicinarci alla professionalità il più possibile. Se non la vedete avete il diritto sacro e santo di fischiare, perché questo è sano.
Enrico Maria Rinaldi
Direttore Artistico U.A.I. Festival
Gli spettacoli della prima edizione: