Vudò'm al sachi

 

Produzione 2003

RACCONTAR CANTANDO
Musiche e canti popolari, modi di dire, proverbi, preghiere, indovinelli.
Tratto da "Filos" di Auro Franzoni

 

Regia: Monica Franzoni
Musiche dal vivo: Gabriele Bellissima - Stefano Bertolani - Alessandro Moro

 

Interpreti:
Monica Franzoni

Rina Mareggini

Sabrina Iotti

Incerti Chiara

Stella Frignani

Martina Fiaccadori

Valentina Musco

Lauro Margini

Luca Bellei

Paolo Piccinini

 

 

 
   
 

 

Philos, in greco, vuol dire "amico"; Filòs in dialetto reggiano vuol dire "incontrarsi tra amici". In alcuni paesi del territorio tra Reggio Emilia e Modena si usa "filò", oppure l'espressione "andare a treb"; nel veneto si trova anche "filos". Ci si riuniva anche nella sala del camino, oppure se il tempo era buono, anche sull'aia o sotto il portico per il lavoro dello "sfoglin" o "scartucin", cioè lo sfogliare le pannocchie di granturco. Le famiglie contadine di mezzadri, affittuari o proprietari, ospitavano volentieri i casanti, vale a dire i braccianti agricoli o lavoratori stagionali, operai e artigiani, per ritrovarsi a parlare, scambiarsi opinioni e conoscenze. Questo sapere costituiva la cultura popolare, esaltata dai romantici, negata da filosofi quali Benedetto Croce, studiata dagli antropologi come folklore. Lo spettacolo, in due parti, è un invito a partecipare per una sera ad uno di questi filòs, per scoprire un modo di comunicare e un sapere che è vero patrimonio di conoscenze e che sta alla base del nostro vivere sociale. In quasi due ore di spettacolo gli attori cantano, pregano, ballano, lavorano e raccontano un mondo che oggi solo i nonni ricordano, ma che è la matrice di partenza della nostra identità. Il dialetto della provincia reggiana, modenese e parmigiana costituisce la base linguistica portante della prima parte, mentre nella seconda la parlata regionale lascia spazio all'italiano dei canti dell'emigrazione, conosciuti e condivisi da tantissime persone, per arrivare ai canti del lavoro della monda. I documenti sono frutto delle ricerche pubblicate e condotte sul campo dall'autore e ne compongono il testo. Questo materiale raccolto, fatto di canzoni nate sulle piazze, nelle risaie, nelle osterie, è testimonianza autentica della nostra cultura e tradizione. Si tratta di canti antichissimi, di chiara origine provenzale e medievale a cui spesso non si può attribuire un autore, ma che vanno diretti al cuore, commuovendo senza vergogna, esaltando senza pudori.